La città di Martano è collocata su un'altura a 90 metri sopra il livello del mare, e dista dal capoluogo salentino circa 20 Km. Le sue origini sono legate ad affascinanti culti religiosi, miti ancestrali e dinamiche geopoliche di chiara origine pre-romana. Nella toponomastica del nome Martano, la radice “mart”, comune a tante altre località italiane, starebbe ad indicare una presunta adorazione del Dio Marte da parte di antiche popolazioni che abitavano queste terre.
Suggestiva anche l’ipotesi storica secondo cui la città di Martano venne fondata dagli antenati di Minosse, saggio re di Creta, figlio di Zeus e di Europa. Furono i suoi antenati, congiuntisi agli Ateniesi stanziati in terra di Japigia, ad aver fondato la città e gettato le basi del suo glorioso passato. Mitologica è anche l'ipotesi sulle sue origini, teorizzate da un colto umanista del XVI secolo, secondo cui lo pseudonimo di Martius fosse legato alla leggenda del cavallo alato Pegaso.
L’interpretazione più plausibile è quella secondo cui Martano prenderebbe il nome dal suo fondatore, il centurione romano Martius, al quale sarebbero state concesse dai romani queste terre salentine, come premio per le vittorie da lui ottenute nel III secolo a.C. contro le popolazioni indigene. Martano è stata considerata “la piccola capitale della Grecìa Salentina” dal grande glottologo Oronzo Parlangeli, dove il griko, l’antico dialetto greco-salentino, è ancora conosciuto e parlato dagli ellenofoni di Martano. Il griko è oggi l’idioma delle persone ultracinquantenni, specie di origine contadina e, più recentemente, di recupero espressivo da parte dei giovani martanesi.