La cucina tipica si rende protagonista nelle celebri “tavole di San Giuseppe”, antica usanza del territorio idruntino. Infatti ogni 18 e 19 marzo, in occasione della festa del santo, la comunità giurdignanese usa imbandire delle tavole ricche di pietanze locali come i “lampagioni”, tipico cipollotto amarognolo che viene conservato sotto aceto, e il famoso “tortino”: gustoso pane dalla forma circolare.
A mezzogiorno del 19 marzo avviene la consumazione delle pietanze. Il devoto che ha allestito la tavola bacia per primo i grossi pani, che dovranno essere poi baciati dal "San Giuseppe" prima di essere consegnati ai "santi". Anche le altre pietanze sono servite prima a colui che interpreta San Giuseppe e poi agli altri "santi".
La cucina tipica si rende protagonista nelle celebri “tavole di San Giuseppe”, antica usanza del territorio idruntino. Infatti ogni 18 e 19 marzo, in occasione della festa del santo, la comunità giurdignanese usa imbandire delle tavole ricche di pietanze locali come i “lampagioni”, tipico cipollotto amarognolo che viene conservato sotto aceto, e il famoso “tortino”: gustoso pane dalla forma circolare.
A mezzogiorno del 19 marzo avviene la consumazione delle pietanze. Il devoto che ha allestito la tavola bacia per primo i grossi pani, che dovranno essere poi baciati dal "San Giuseppe" prima di essere consegnati ai "santi". Anche le altre pietanze sono servite prima a colui che interpreta San Giuseppe e poi agli altri "santi".
La cucina tipica si rende protagonista nelle celebri “tavole di San Giuseppe”, antica usanza del territorio idruntino. Infatti ogni 18 e 19 marzo, in occasione della festa del santo, la comunità giurdignanese usa imbandire delle tavole ricche di pietanze locali come i “lampagioni”, tipico cipollotto amarognolo che viene conservato sotto aceto, e il famoso “tortino”: gustoso pane dalla forma circolare.
A mezzogiorno del 19 marzo avviene la consumazione delle pietanze. Il devoto che ha allestito la tavola bacia per primo i grossi pani, che dovranno essere poi baciati dal "San Giuseppe" prima di essere consegnati ai "santi". Anche le altre pietanze sono servite prima a colui che interpreta San Giuseppe e poi agli altri "santi".
Ogni Lunedì dell'Angelo o Pasquetta, a Cannole si svolge la grande fiera della Madonna di Costantinopoli.
La statua della Madonna di Costantinopoli viene portata dalla sua cappella alla Chiesa Madre e viene acceso nei pressi della cappella un grande falò.
In questa occasione si tiene una grande fiera con merci varie e bestiame che richiama numerose persone dai paesi limitrofi.
La tradizione vuole che la Madonna abbia fermato i Turchi alle porte del paese inducendo alla conversione il loro comandante. Da quel momento la Madonna di Costantinopoli venne chiamata anche "Madonna del Turco".
Durante la celebrazione della Santa Messa hanno luogo due panegirici in onore dei Santi Patroni: San Vincenzo Ferreri e della Madonna di Costantinopoli. Il giorno della vigilia entrambe le statua dei protettori vengono portate in spalla in processione per le vie del paese addobbate con luminarie artistiche.
A tarda sera i festeggiamenti si concludono con un tradizionale spettacolo pirotecnico.
Dall'antico appellativo di "cuzzari", raccoglitori di lumache (comunemente dette monachelle), attribuito agli abitanti di Cannole, nasce l'idea di realizzare una festa dedicata a questo mollusco ed ogni anno il 10, 11, 12, e 13 agosto si svolge dal 1985, la ormai rinomata e famosa "Festa della Municeddha".
Durante queste quattro magiche serate d'agosto, a Cannole si respira aria di festa popolare con musica folkloristica e ricchi stand gastronomici per gustare gli antichi sapori della cucina salentina. Naturalmente il piatto principale è la "Municeddha"; che viene preparata in vari modi: soffritta, arrostita ed al sugo.
Anche quest'anno ci sarà l'appuntamento con la Fòcara di Santa Lucia a Sternatia nella giornata di venerdì 13 dicembre 2019 alle ore 20:00 come da tradizione nei pressi della stazione ferroviaria.
Si rinnova il rito del fuoco con l'accensione della Fòcara realizzata con i rami d'ulivo dal Comitato Feste Patronali. Durante la serata i visitatori potranno anche degustare dei piatti tipici delle festività natalizie nel percorso di gusto allestito intorno alla fàocara (falò).
Progetto co-finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'ambito del bando pubblico "Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici".